L’Amministrazione comunale di San Felice sul Panaro replica al locale Pd sulla vicenda della restituzione di più di 900 mila euro al Gse:
«Nessun aumento delle tasse per i cittadini di San Felice sul Panaro e spiace che il locale Pd non perda occasione per fare delle polemiche strumentali, diffondendo falsità.
La restituzione dei più di 900 mila euro al Gse, Gestore dei Servizi Energetici ha costretto il Comune a rimandare i progetti già in cantiere e a rimodulare le spese programmate al fine di raggiungere il bilancio di pareggio, obbligatorio per gli Enti pubblici, senza intervenire in alcun modo sulla leva fiscale.
Il Comune di San Felice è stato, in luglio, uno dei primi in Italia a sollevare il problema della restituzione degli extra profitti che è stata un fulmine a ciel sereno per ben 1.200 Comuni e per la stessa Associazione nazionale Comuni italiani (Anci).
L’Amministrazione si è immediatamente attivata, scrivendo ai Presidenti del Consiglio Draghi e Meloni, a tutti i parlamentari eletti nel nostro territorio e non, e segnalando la vicenda anche alla stessa Anci, chiedendo a tutti di intervenire.
I guadagni del fotovoltaico sono stati utilizzati, come del resto facevano le Amministrazioni precedenti, per erogare servizi ai cittadini e far funzionare la macchina comunale e quest’anno sarebbero serviti in parte anche per pagare i costi energetici che per il Comune sono aumentati del 100 per 100.
Si tratta di risorse diventate extra profitti solo per una legge dello Stato che ne ha deciso la restituzione, equiparando di fatto i Comuni (che le utilizzano per la comunità) ai colossi industriali produttori di energia, il cui fine ultimo è il profitto.
Da notare infine che nei mesi scorsi il Comune aveva richiesto di poter rateizzare il pagamento, non ricevendo in proposito alcuna comunicazione da parte del Gse che invece avrebbe dovuto rispondere nei termini di legge.
Ancora una volta, insomma, il Pd di San Felice polemizza sul nulla. Spiace che lo faccia su una vicenda che avrebbe invece richiesto la coesione di tutti, visto che interessa trasversalmente più di 1.200 Comuni, fingendo di scoprire solo adesso un problema del quale i suoi consiglieri comunali erano invece informati da mesi».
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